La tappa fondamentale per la corretta pianificazione di un territorio è quella di definire, in maniera approfondita, le peculiarità in un sistema di area vasta e dettarne i limiti e le condizioni allo sviluppo.
La complessità dello sviluppo, che deve ormai sempre più spesso coniugare problematiche ambientali ancora più diffuse e forti richieste sociali, impone un approccio tecnico-scientifico maggiormente articolato e interdisciplinare. Questo approccio, organizzato secondo procedure sempre più partecipate e aperte ai cittadini, ha l’obiettivo di innescare e garantire, nei processi di pianificazione di sistemi territoriali complessi, il perseguimento di obiettivi di sostenibilità.
Pianificazione ecologica
Integrazione approfondita dei temi ambientali in tutti i livelli di pianificazione
AIRIS persegue obiettivi di sostenibilità ambientale e territoriale attraverso un approccio multidisciplinare
La complessità dello sviluppo e la necessità di renderlo sempre più sostenibile impongono di coniugare problematiche ambientali ed esigenze sociali sempre più articolate e spesso contrastanti. In questo ambito AIRIS, nei Piani urbanistici e nelle pianificazioni settoriali (piani di azione ambientale, del traffico, di zonizzazione acustica, etc.), segue un approccio tecnico-scientifico sempre più specialistico e interdisciplinare, supportato anche dall’uso di strumenti avanzati, quali GIS e modellistica ambientale.
Questo consente di indirizzare in modo efficace le scelte delle Amministrazioni, grazie ad una approfondita conoscenza del territorio e della corretta definizione degli specifici limiti e condizioni alle azioni di piano. Questo approccio, che consente di ottenere informazioni orientate al supporto delle odierne procedure, sempre più partecipate e aperte ai cittadini, ha l’obiettivo di innescare e garantire, nei processi di pianificazione di sistemi territoriali complessi, il perseguimento di obiettivi di sostenibilità territoriale e ambientale.
I servizi che offriamo:
- Piani urbanistici e territoriali
- Piani di classificazione acustica, mappatura acustica strategica e Piani d’azione
- Piani del traffico e della mobilità sostenibile
- Piani di parchi e Piani del verde urbano
- Piani del paesaggio e piani delle reti ecologiche
- Piani d’azione per l’energia sostenibile ed il clima
- Piani di adattamento per la resilienza ai cambiamenti climatici
- Piani degli spostamenti casa-lavoro
Nell’ambito della pianificazione comunale si analizzano le situazioni di inquinamento legate al quadro acustico e alla qualità dell’aria.
Questi strumenti possono collocarsi all’interno della più ampia procedura di pianificazione o rappresentare una fase di elaborazione settoriale e specialistica.
Le procedure utilizzate prevedono in generale un confronto con le normative nazionali e regionali e in particolare specifiche fasi conoscitive, sia di tipo urbanistico che strumentale.
A tale scopo vengono quasi sempre previste delle indagini acustiche finalizzate alla rappresentazione della rumorosità territoriale effettuata tramite modelli previsionali.
Tali procedure, in ultima analisi, consentono l’individuazione delle principali criticità sui cui avviare specifici piani di risanamento acustico.
La conoscenza degli aspetti legati al traffico nel settore della pianificazione rappresenta un elemento fondamentale per l’attuazione di scelte sostenibili per il territorio. Il traffico infatti, oltre ad avere effetti in termini di mobilità (nei centri urbani sono ormai molto diffuse le problematiche legate a fenomeni di “congestione”), rappresenta la principale sorgente inquinante per un territorio, sia sotto il profilo acustico che della qualità dell’aria.
Dal punto di vista più strettamente operativo risultano dunque fondamentali le fasi di indagine (si tratta spesso di acquisire informazioni,oltre che territoriali e urbanistiche, di tipo strumentale riferite in particolare al traffico, rumore e qualità dell’aria), di rappresentazione delle problematiche e degli inquinanti mediante modellistica previsionale specialistica, che consente in ultima analisi la raffigurazione, mediante simulazioni, di scenari alternativi, rispetto ai quali risulta possibile valutare soluzioni ponderate sotto il profilo della sostenibilità ambientale.
I piani del verde sono elaborati sulla base di:
- censimento del verde e delle alberature esistenti, effettuato mediante la costruzione di apposite schede informatizzate finalizzate ad una migliore conoscenza e gestione degli aspetti trattati;
- indici ecologici omogenei individuati sulla base del programma CORINE “Land Cover” (Coordinated informaton on the Eurpean Environment) che si riferisce all’attuazione della decisione del Consiglio dei Ministri della UE del 27/6/85 tesa ad acquisire, omogeneizzare e divulgare le informazioni sullo stato dell’ambiente e delle risorse naturali negli stati interessati;
- banche dati in ambiente ArcVIEW, un sistema GIS (Geografic information System) versione su PC di ARC/INFO (ESRI Italia) per rendere facilmente consultabile e implementabile (oltre che confrontabile con altri aspetti territoriali) il quadro di conoscenze disponibili.
Oltre agli aspetti più generali i piani del verde vengono elaborati in maniera da:
- coinvolgere quanti più operatori possibili (agricoltori, cacciatori, privati, ecc…) al fine di massimizzare i risultati in termini di gestione e mantenimento dell’intervento;
- interagire quanto più possibile con diversi strumenti di pianificazione (PRG, Zonizzazione acustica, ecc…) in modo da massimizzare i benefici e ridurre i costi degli interventi. In questa maniera risulta possibile abbattere i costi di intervento, coinvolgendo interessi e finalità diverse (ad esempio interventi agro-forestali e/o di mitigazione di inquinamenti quali l’acustico o della qualità dell’aria);
- ridurre i costi di gestione, pur mantenendo elevati indici di permeabilità biotica e compensazione ecologica (interventi di forestazione da privilegiare agli interventi estetici);
Nell’ambito degli stessi piani possono inoltre essere previsti dei progetti del verde caratterizzati da diverse scale di intervento (Parchi e/o sistemi di parchi, intervento urbanistico, giardini, ecc…) e con diverse caratteristiche storico-architettoniche (ville, giardini storici, ecc…).
A partire dagli anni ’90 il tema delle reti ecologiche è andato sempre più affermandosi in Europa quale principale strategia orientativa delle politiche di tutela ambientale (Apat, 2003), finalizzata a conservare la biodiversità delle specie animali e vegetali con un modello di riferimento tradotto, conseguentemente, nella strategia fondamentale della tutela della natura, decretando il passaggio da un’impostazione conservativa caratterizzata dall’istituzione di aree protette, a una scelta ecosistemica di tutela diffusa ed estesa a interi habitat e, più in generale, all’intero territorio; a livello nazionale l’introduzione del concetto di “rete” nei problemi ecologici è avvenuta soltanto nei primi anni ’80.
Il Piano Territoriale Regionale contempla la realizzazione della Rete Ecologica Regionale (RER), strumento rappresentativo del quadro delle sensibilità prioritarie naturalistiche esistenti, disegno degli elementi portanti dell’ecosistema, riferimento per la valutazione dei punti di forza e debolezza, opportunità e minacce presenti nello spazio regionale; la RER si configura come polivalente, unendo quindi funzioni di tutela della biodiversità all’obiettivo di rendere servizi ecosistemici al territorio.
L’implementazione di politiche energetiche sostenibili e di adattamento climatico è uno degli obiettivi chiave che si devono porre i Comuni per giungere all’auspicata neutralità energetica e climatica prevista dal Green Deal Europeo. Fra i nostri obiettivi vi è quello di accompagnare i Comuni nella transizione dai PAES ai PAESC e di supportare gli esperti del settore con la redazione di questi piani.
Il clima sulla terra è stato in costante cambiamento nel corso delle ere e ad esso gli esseri viventi si sono sempre dovuti adattare. L’adattamento è spesso consistito nell’abbandono di un habitat o nella protezione dai cambiamenti climatici, attraverso lo sviluppo di specifiche tecnologie. Le città moderne sono caratterizzate da un elevato quantitativo di beni, la cui protezione è comunque un’opzione vantaggiosa anche in caso vengano richiesti investimenti elevati. L’evidenza dei cambiamenti climatici comporta la necessità di realizzare percorsi di riduzione dei possibili danni che essi arrecheranno alle nostre città, attraverso politiche e relative misure di mitigazione, adattamento e resilienza. Nel medio-lungo periodo le nostre città dovranno prepararsi ad affrontare eventi meteorologici più intensi, in particolare gli stress determinati dalle forti piogge e dalle alte temperature. Risulta sempre più evidente come i cambiamenti climatici richiedano una sostanziale modifica degli approcci alla pianificazione della città e del territorio, sia in termini di riduzione della produzione di emissioni clima-alteranti (mitigazione), sia nel rendere i sistemi urbani più resilienti alla progressiva variabilità del clima (adattamento).
Il Decreto 27/03/1998 dispone che tutte le aziende e gli Enti con oltre 300 dipendenti per unità locale, o con complessivamente oltre 800 dipendenti distribuiti su più unità locali, adottino un Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) e nominino un responsabile della mobilità aziendale, definito Mobility Manager Aziendale, con il compito di razionalizzare e ottimizzare gli spostamenti sistematici del personale, soprattutto promuovendo il trasporto collettivo e introducendo forme innovative di trasporto meno inquinanti, che puntino a ridurre l’uso individuale dell’auto privata (art.3, comma 1). La stesura del PSCL richiede, pertanto, sforzi di coordinamento e consultazione con imprenditori/dipendenti, aziende di trasporti, autorità locali, cittadini, ecc. Gli obiettivi strategici sono dunque:
- promozione del Mobility Management;
- riduzione dell’uso individuale delle auto private;
- promozione e potenziamento del trasporto collettivo;
- riduzione dei livelli d’inquinamento;
- introduzione di servizi per la mobilità integrativi e innovativi e migliore organizzazione degli spostamenti sistematici.